Da Corinto riprendiamo il viaggio dirigendosi verso Olimpia, decidendo di passare per il centro del Peloponneso. Nel primo tratto autostradale il viaggio procede piacevolmentre attraversando zone rigogliose e poco battute dai turisti. I problemi cominciano alla fine dell’autostrada. Una serie di curve e saliscendi ci porta fino a Megalopoli dove le segnalazioni stradali sono pressoché inesistenti. Dopo qualche tentativo riusciamo a prendere la strada per Andristena. Contenti e rilassati ci godiamo questo itinerario in mezzo ai boschi dal paesaggio vario e piacevole. Ai bivi non ci sono cartelli e alcune strade sono asfaltate di recente. Prendendo una di queste strade raggiungiamo un piccolo paese sperduto in cima ad una montagna. Il paesaggio continua a essere bello, ma è ormai chiaro che ci siamo persi!
Arriviamo a Olimpia poco prima del tramonto e piuttosto affaticati, condizione che ci condiziona nella scelta infelice dell’albergo. Quando sei stanco e arrivi tardi non hai il tempo e la lucidità per fare le scelte migliori. Almeno la trattoria all’aperto è discreta, ma in Grecia è difficile mangiar male.
Una volta tornati in Italia vediamo in televisione quei bellissimi boschi e campi del Peloponneso devastati da una serie di gravi incendi che sono arrivati sino alle porte del sito archeologico di Olimpia. I danni sono incalcolabili: almeno 500 abitazioni; migliaia di ettari di campi coltivati; foreste di pini, abeti e platani e sopratutto decine di vittime tra la popolazione tra cui molti bambini.
A Olimpia siamo stati subito impressionati dal territorio circostante. Il sito è immerso nel verde e, verosimilmente, doveva essere così anche in antichità. .JPG)
L’organizzazione dei giochi ricorda le manifestazioni sportive dei nostri tempi con edifici per gli atleti e luoghi di svago e di ricreazione per il pubblico. Quando si svolgevano i giochi era anche un’occasione per l’allestimento di rappresentazioni teatrali e spettacoli vari. I giochi si svolgevano ogni quattro anni e servivano anche da calendario; un particolare evento veniva datato un determinato numero di anni e di mesi prima o dopo una olimpiade. Gli editti di Teodosio I nel 393 d. C. e di Teodosio II nel 426 decretarono la fine dei giochi, ritenuti riti pagani, e la distruzione di Olimpia.
Dopo Olimpia ci siamo diretti a Killini per prendere il traghetto per Cefalonia.
Una volta tornati in Italia vediamo in televisione quei bellissimi boschi e campi del Peloponneso devastati da una serie di gravi incendi che sono arrivati sino alle porte del sito archeologico di Olimpia. I danni sono incalcolabili: almeno 500 abitazioni; migliaia di ettari di campi coltivati; foreste di pini, abeti e platani e sopratutto decine di vittime tra la popolazione tra cui molti bambini.
.jpg)
Dopo Olimpia ci siamo diretti a Killini per prendere il traghetto per Cefalonia.
Nessun commento:
Posta un commento