Ancora sole, ma per il pomeriggio le previsioni dicono che ci possono essere dei temporali. La mattinata l'abbiamo dedicata a girovagare in automobile, risparmiando le forze per la discesa in rafting che abbiamo prenotato per dopo pranzo. A Dolonne c'era il mercato che non abbiamo mancato di visitare. Per il pranzo al sacco ho comprato fontina, blue d'Aoste e boudin.
I boudin sono un insaccato classico della tradizione valdostana e vengono preparati secondo antiche ricette tramandate da generazioni. Sono prodotti con patate bollite, cubetti di lardo, barbabietole rosse, spezie, aromi naturali, vino e sangue bovino o suino. L’impasto viene insaccato in sottili budelli naturali prima legati a mano, poi appesi ad essiccare per un paio di settimane. Ottimo come antipasto freddo, può essere servito bollito abbinato alle patate oppure cotto al forno.
I boudin sono un insaccato classico della tradizione valdostana e vengono preparati secondo antiche ricette tramandate da generazioni. Sono prodotti con patate bollite, cubetti di lardo, barbabietole rosse, spezie, aromi naturali, vino e sangue bovino o suino. L’impasto viene insaccato in sottili budelli naturali prima legati a mano, poi appesi ad essiccare per un paio di settimane. Ottimo come antipasto freddo, può essere servito bollito abbinato alle patate oppure cotto al forno.
Il pomeriggio abbiamo finalmente avuto il nostro battesimo di rafting sulle acque impetuose della Dora Baltea. Mia moglie era molto spaventata all'idea, ma era una cosa che volevo fare da tempo. Anni addietro avevo praticato la discesa fluviale sopratutto con il Canoa Club Ferrara nei due anni che avevo vissuto nella città emiliana. L'emozione che ho provato discendendo in kayak le rapide di un torrente è indescrivibile e indelebile. Tutt'altra cosa questa discesa in rafting decisamente più "turistica", ma per la nostra "prima volta" avevamo ovviamente scelto la discesa più facile. Rispetto al kayak la differenza sostanziale è che non decidi tu casa fare e dove andare, ma il timoniere. L'unico "neo" della nostra breve vacanza è stato quello di non aver avuto le agevolazioni promesse (uno sconto oppure un prolungamento della discesa) in quanto clienti del nostro albergo.
Durante la discesa si è abbattuto il temporale estivo previsto. Non potevamo sperare di meglio in quanto ci trovavamo già bagnati e nel trasferimento in pulmino tra un tratto e l'altro del fiume. Altra cosa sarebbe stata farsi sorprendere dal temporale in alta montagna.
Dopo la discesa, tornato il sole, ci siamo messi a girare per i vigneti dove si produce il Blanc de Morgeux et de La Salle. Abbiamo scelto un'azienda a caso e ci siamo imbattuti in quella di Ermes Pavese dove il proprietario ci ha accolto con simpatia facendoci assaggiare i vini di sua produzione. Si tratta di una azienda giovane, fondata nel 1999, che sperimenta nuove strade affiancando alla produzione del Blanc de Morgex et de La Salle due nuovi vini: il Nathan - affinato in barrique di rovere - e il Ninive - prodotto da uva appassita in vigna e vendemmiata dopo le prime gelate .
La zona di produzione si trova nei comuni di Morgex e La Salle, sulla sinistra orografica della Dora Baltea. I vigneti sono posti su terrazzamenti che variano tra i 900 e i 1200 m. di altitudine, tra i più alti d’Europa.Il Blanc de Morgex et de La Salle è prodotto utilizzando esclusivamente il vitigno Priè - biotipo Blanc de Morgex, di cui non si conosce con esattezza l’origine. Pavese ci ha detto che l'altitudine alle quali si coltiva la vite a Morgex le ha salvate dalla filossera ed ancora oggi si possono ottenere barbatelle dalle viti stesse.
Alla sera, nel terrazzo della nostra camera in albergo, cena con i formaggi avanzati dal pranzo e un vassoio di salumi locali tra i quali il Lard d'Arnad e la Motsetta (o Motzetta). Alla fine non poteva mancare un bicchierino di Genepì (o Genepy).
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