La domenica siamo andati a Harlem per assistere a un servizio
religioso con canti gospel in una delle numerose chiese battiste della zona.
Purtroppo abbiamo fatto un po’ tardi, perché la metropolitana aveva un tratto
interrotto a causa dei danni provocati dall’Uragano Sandy dello
scorso ottobre.
Quando siamo arrivati alla chiesa segnalata sia su internet che
nelle nostre guide, non siamo potuti entrare perché era piena, ma ci hanno
cortesemente segnalato la vicina Mount Olivet Baptist Church dove siamo
stati accolti da afroamericani in guanti bianchi che ci hanno accompagnato ai
banchi. Per l’occasione ci eravamo vestiti meglio che potevamo, ma sempre da
turisti. Non eravamo certamente all’altezza dei fedeli: uomini in giacca e
cravatta (molti con la stessa cravatta) e donne in abiti neri, bianchi o
colorati e con in testa vistosi cappelli.
I canti si alternavano alle preghiere
e ai sermoni del pastore ed erano accompagnati da un organo elettrico, un basso
e una batteria. Voci meravigliose e altre meno si alternavano sul fronte della
chiesa che, in vero, assomigliava più a un teatro con tanto di palco, platea e
balconata. L’unica persona bianca che ha cantato da solista è stata una signora
anziana terribilmente stonata che ha eseguito (si fa per dire) Danny Boy;
ma non siamo a un concorso canoro e la musica serve per avvicinarsi tutti
insieme al Signore. Il pastore ha iniziato il suo sermone salutando noi ospiti stranieri,
chiamando i vari paesi di provenienza (come fa anche il papa cattolico). Una
fedele, elegantemente vestita di bianco, ci ha dato il libro dei canti
invitandoci ad unirci al coro.
Abbiamo fatto anche la comunione, ma sbagliando
la modalità e suscitando l’ilarità dei fedeli locali. Quando ci è stata
consegnata l’ostia, noi e gli altri turisti europei l’abbiamo subito messa in
bocca mentre dovevamo aspettare la fine della distribuzione e la successiva
consacrazione collettiva. Alla fine siamo usciti colmi di gioia e serenità per
aver partecipato a un rito che ti innalza lo spirito, sia che tu sia un
credente oppure no.
Una bella passeggiata per Harlem, quartiere malfamato sino agli
anni ’90 e che ora è diventato “alla moda”, tanto da attirare numerosi
newyorchesi che qui si sono trasferiti negli ultimi anni causando anche un
innalzamento dei prezzi del mercato immobiliare. Abbiamo “omaggiato” l’Apollo Theater, dove sono cominciate
le carriere di molti grandi cantanti afroamericani. Tutt’ora, il mercoledì sera, si tiene la famosa Serata del Dilettante dove il pubblico giudica impietosamente gli aspiranti cantanti che si esibiscono. Al malcapitato può succedere di dover interrompere l'esibizione per i fischi di disapprovazione. Queste serate sono state il trampolino di lancio molte star della musica "nera".
Presente è il ricordo di Malcom
X che qui predicava dalla Moschea da lui fondata. Il 21 febbraio 1965 fu ucciso da tre afroamericani mentre stava per iniziare un discorso in un albergo di NY. Non fu mai chiarito chi fossero i mandanti del suo assassinio, anche se si ipotizza il coinvolgimento della "Nazione dell'Islam", dell'FBI o addirittura della malavita organizzata che aveva subito un netto calo degli affari a causa delle sue lotte.
So che le società hanno spesso assassinato coloro che hanno cercato di cambiarle. E se io morissi avendo portato un po' di luce, avendo esposto una verita' comprensibile che aiutera' ad eliminare il cancro del razzismo dal corpo dell'America - allora, tutti i meriti apparterranno a Dio, e solo gli errori saranno miei. Non sono razzista e non credo in nessuno dei principi del razzismo. Non credo in alcuna forma di segregazione o discriminazione. Credo nell'Islam.
Non ci è stato possibile mangiare nel
locale indicato dalle guide e quindi siamo andati a caso. La sorte ci ha
portato alla Harlem Tavern, un
locale che offriva anche jazz dal vivo e la diretta della partita di basket tra i New
York Knicks e Miami Heat. Io ho mangiato un Catfish Po Boy (panino con pescegatto fritto)
accompagnato da un Bloody Mary poco alcolico, ma molto speziato. Luisa ha scelto
un Seafood Gumbo (una piccola zuppa di pesce) e un delicato Mimosa.
La passeggiata si è conclusa a Central Park Nord, dopo aver visitato
la pretenziosa e incompleta Cathedral Church of St Jonn the Divine che quando riusciranno a finire i
lavori sarà una delle più grandi cattedrali del mondo.
La prima fase della costruzione durò più di vent'anni ed era stata ideata in stile romanico e bizantino. Nel 1911 una navata e la facciata ovest furono disegnate in stile neogotico. L'interno della chiesa, che per le sue grandi dimensioni potrebbe contenere la cattedrale di Nôtre-Dame di Parigi e quella di Chartres, è costituito da cinque navate lunghe 183 m e larghe 44 m.
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