lunedì 18 marzo 2013

Una settimana a New York


Da ragazzo per me il Ponte di Brooklin era una gomma da masticare dall’insolita forma piatta (le altre erano delle palline colorate). Il chewing gum venne portato in Italia dai soldati americani durante la II guerra mondiale. Negli anni del boom economico italiano la ditta Perfetti fu la prima a produrre gomme da masticare nel nostro paese e nel 1969 lanciò Brooklyn la gomma del Ponte che grazie ad una aggressiva campagna pubblicitaria raggiunse la quota di mercato del 90%. Ora stavo attraversando il ponte insieme a Luisa, ammirando il panorama di Lower Manhattan che si allontanava. Pedoni e biciclette hanno la loro corsia al centro del ponte che si innalza sopra le carreggiate dove sfrecciano veicoli in entrambe le direzioni per attraversare l'Est River.
Una volta attraversato il ponte ci siamo diretti a Downtown Brooklin per poi prendere la metro e attraversare nuovamente l'Est River, ma questa volta sotto il suo corso. Ci siamo diretti nella parte più meridionale di Manhattan con l'intenzione di prendere lo Staten Island Ferry, il traghetto gratuito per Staten Island. Prima però bisogna fermarsi a mangiare qualcosa senza perdere troppo tempo.
Siamo nel Financial District pieno di locali dove chi lavora in zona può fare una breve pausa pranzo, oppure farsi portare ciò che vuole direttamente in ufficio. Siamo entrati in un piccolo fish & chips che sembra lavorare di più con le consegne a domicilio, dato gli scarsi posti a sedere su alti sgabelli. Il Terrace Grilled Seafood è rinomato per i suoi burritos, ma noi non lo sapevamo e abbiamo preso due porzioni di Scallops with Shrimps & French Fries. Si tratta gustosi gamberi spaccati a metà (4 di numero come ben specificato sulla carta) fritti insieme alle scallops, una sorta di piccolissime capesante che abbiamo gustato con piacere.
Lo Staten Island Ferry parte dal molo South Ferry, vicino a Whitehall Circle. Si tratta di un’ottima opportunita per vedere la Statua della Libertà e Ellis Island dal mare e senza spendere nemmeno un cent.. Per noi è stato anche l’unico modo di avvicinarci al famoso monumento dato che sia la statua che Ellis Island non erano visitabili a causa dei danni subiti dall’Uragano Sandy. Come molti altri turisti abbiamo fatto la traversata per poi reimbarcarci appena arrivati a Staten Island per tornare indietro.

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