martedì 12 giugno 2007

Frank Zappa - la vita e le opere 1

Prima di Zappa
Alla fine del XIX secolo gli USA non avevano ancora una propria omogeneità culturale.
In quel periodo una nuova ondata migratoria portò nel paese una grandissima varietà di razze e di popoli con le loro culture, tradizioni e musiche. Nasce così il Melting Pot americano.

Uno dei primi musicisti a americani fu Charles Edward Ives che studiò prima con il padre poi alla Yale University. La maggior parte dei suoi lavori non fu eseguita per anni, data l’originalità della propria musica. Per questo motivo Ives non pensò mai di fare il musicista di professione.
Inni, canzoni, marce entrano a far parte del linguaggio del compositore. I suoi esperimenti sull’uso di più tonalità hanno dato origine a uno dei primi brani politonali, le Variations on «America» per organo (1888).

Il musicista che più di ogni altro ha influenzato Frank Zappa è sicuramente Edgar Varèse .
Il compositore francese naturalizzato statunitense si dedicò alla musica dopo avere interrotto i suoi studi scientifici. Negli Stati Uniti si allontana progressivamente dagli ambienti musicali per entrare in contatto con scienziati, tecnici e inventori, grazie al lavoro dei quali abbandona le basi tradizionali della musica. Fu uno dei pionieri della musica elettronica con Poème Electronique (1957-58) composto in occasione dell'Exposition Universelle di Bruxelles del 1958.
La sua composizione più conosciuta è Ionisation (1929/31), un brano di sei minuti basato sulla pura ritmica e ispirata dal traffico nelle strade di New York. Il pezzo presenta un organico unicamente composto di strumenti a percussione: 41 strumenti divisi tra membranofoni, metallofoni, idiofoni a frizione, a scuotimento, sirene e un pianoforte utilizzato soltanto per produrre cluster nel registro grave. Qui la forma viene generata da brevi combinazioni ritmiche (Idee Fixes) sviluppate di volta in volta dai vari strumenti impiegati. La melodia (almeno nel suo senso più comune) scompare per lasciare il posto ad episodi costruiti su contrasti ritmico-timbrici.

Frank Zappa - prima parte
Frank Vincent Zappa nasce del Maryland 21 Dicembre 1940 da genitori di origini siciliane e greche. Nei primi anni '50 la famiglia Zappa si trasferisce in California, ai margini del deserto del Mojave.

L’ascolto di Ionisation di Edgar Varèse indirizzerà Zappa verso una musica non accademica realizzata spesso con l'impiego di tecniche e soluzioni non convenzionali.
Frank Zappa fu il primo musicista a concepire una musica nella quale confluissero esperienze provenienti dal rock, dal jazz e dalla musica classica. Fu il compositore di tutto ciò che il ventesimo secolo aveva prodotto. Nella sua musica trova posto, con pari dignità, lo jodel e Stravinskij, il jazz e la dodecafonia, la musica concreta e quella doo-wop.

Zappa imparò a suonare dapprima la batteria e in seguito la chitarra. A quindici e si invaghì del rhythm and blues. Iniziò a suonare la musica nera in un complessino scolastico, i Blackouts, che era formato da tre neri, due messicani e due bianchi (fu uno dei primi complessi multi-razziali).

Il giovane Zappa sbarcava il lunario suonando nei bar, musicando commercial per le televisioni locali e componendo colonne sonore per film di serie B. Comparve anche in un varietà televisivo esibendosi in un “concerto per bicicletta”.In seguito aprì uno studio di registrazione a Cucamonga, che divenne la base per la sua attività discografica. Cucamonga è anche il nome dell’album che raccoglie i singoli che Zappa scrisse per altri in quegli anni (1962-64).

Zappa stringe amicizia con Donald Van Vliet, noto con il nome di Captain Beefheart. I due amici si divideranno e si riavvicineranno più volte negli anni successivi.
Captain Beefheart è l'incarnazione del vero spirito freak e il suo Trout Mask Replica, dominato dal caos e da mostruose creature, è il capolavoro del genere.

Nel 1964 Zappa si unisce ai Soul Giants di Ray Collins, Roy Estrada e Jimmy Carl Black. L'evoluzione del gruppo portò alla costituzione delle Mothers Of Invention con le quali incide il primo album Freak Out che esce nel 1966. Freak Out, un album doppio, è dedicato allo “sballo”, il processo mediante il quale l’individuo si libera di un modo antiquato di pensare, di vestirsi e di comportarsi, ed esprime in modo creativo il suo rapporto con la comunità. In Help I’m A Rock e Return Of The Son Of Monster Magnet Zappa applica la tecnica del collage usando tasselli di ogni genere. Spezzoni di rock, musica leggera, rumori, discorsi, commercial, arie da operetta, high-school, folk, blues, jazz vengono inghiottiti in un unico brano.

Per Zappa la composizione è l’arte di raccogliere, accumulare e stipare cose diverse. Anche la copertina fa parte dell’opera d’arte e la sua musica, non ha intenti politici, ma sociologici. All'interno del gruppo, oltre a suonare la chitarra, Zappa si appropria del ruolo di compositore, direttore d’orchestra e produttore. Come compositore predispone i motivi che si devono utilizzare; come direttore d’orchestra seleziona gli strumentisti necessari per ogni brano assumendosi la regia dell’esecuzione; come produttore usa la sala di registrazione come uno strumento aggiuntivo e assai più potente degli altri.

Come Andy Warhol e la Pop Art che assaltavano gli stereotipi della societa consumista e i miti del divismo, così Zappa dissacra i clichè della musica commerciale. Le parodie in stile operetta vogliono rappresentare la realtà quotidiana della vita americana di massa: la metropoli opprimente, l’anonimato dell’individuo, il martellamento continuo dei mass-media.
Già nel primo disco risalta l’abilità di Zappa nel comporre canzoni, degna dei grandi song-writer di Tin Pan Alley. La sua predisposizione per la melodia gli permette di comporre motivetti a getto continuo, consentendosi il lusso di massacrare quelli che potrebbero diventare probabili hit della musica leggera.

Ray Collins (voce), Roy Estrada (basso), Jim Black (batteria e tromba), Don Preston (tastiere), Bunk Gardner (sassofono) e Billy Mundi (percussioni) formavano una formazione di tutto rispetto ed era l'unica in grado di mettere sullo stesso palco intrattenitori pop, improvvisatori jazz e musicisti di estrazione classica. Con questa formazione Zappa registra l'album Absolutely Free che esce maggio del 1967. L’album si apre con i brani Plastic People e The Duke Of The Prunes che sono dei veri manifesti programmatici, mentre nella seconda parte una suite unica è la celebrazione amara e maliziosa della “civiltà di plastica”. In quest'opera Zappa fa ricorso a tutte le sue conoscenze musicali: dalla musica da film a quella d’avanguardia, dal musichall alle filastrocche per bambini, dal cabaret Brechtiano alle bande paesane, dall’easy-listening orchestrale al ragtime, dalle danze pellerossa al free-jazz e altro ancora.
Il finale del disco è all’insegna dello slogan America Drinks And Goes Home, un amaro apologo sull’idiozia di massa con un tributo al consumismo e al trionfo del capitalismo.

Il livello di tecnica strumentale delle Mothers migliora di disco in disco. In We’re Only In It For The Money (1967), all’organico si aggiunse il multi-strumentista Ian Underwood, prodigio di formazione classica tanto alle tastiere quanto ai fiati. L’album è una parodia di Sgt. Pepper dei Beatles e conserva la struttura a collage parodistico con elaborazioni fatte in sala d’incisione.
Una serie di episodi surreali (un rag, un’ouverture di pianoforte, un motivetto da commercial) formano un'affresco della nazione americana del tempo, mentre Nasal Retentive Calliope Music funge da ouverture per una sfilata di personaggi anomali come quelli che descritti in Let’s Make The Water Turn Black e in Idiot Bastard Son.
Il gran finale di The Chrome Plated Megaphone Of Destiny, maturazione dei primi pastiche amatoriali, è un’orrenda premonizione sulla società tecnologica del futuro.
fonti:
http://www.scaruffi.com/
http://italia.allaboutjazz.com/
http://www.ondarock.it/
Assante, Castaldo - Blues, Jazz, Rock, Pop il novecento americano
Zappa, Occhiogrosso - Frank Zappa l'autobiografia

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