domenica 17 giugno 2007

Il Giornale - venerdì 23 febbraio 2007

Clamoroso al conservatorio: adesso il rock sale in cattedra
di Igor Traboni - venerdì 23 febbraio 2007

Altro che musica del diavolo: il rock approda addirittura nei Conservatori di musica come materia di insegnamento. Succede a Frosinone, dove l’istituzione musicale intitolata alla gloria locale, Licinio Refice, ha attivato un corso di Storia della musica rock. A salire in cattedra, per una lezione sul blues elettrico intervallata ad una sull’heavy metal è il professor Francesco Baldi, un romano di origini trentine che proprio a Frosinone compì gli ultimi studi al Conservatorio e che ora vi è tornato per insegnare, pendolare con Roma.
In realtà la materia tradizionale di insegnamento di Baldi sarebbe il flauto ma, grazie alle possibilità aperte dal nuovo ordinamento dei Conservatori, ha deciso di partire con questo corso sulla musica rock, raccogliendo subito allievi entusiasti, perfino una studentessa di arpa, strumento che è quanto di più lontano possa immaginarsi dal rock.
«Ho pensato di rispolverare i miei amori giovanili e della mia generazione, quando andavamo ai concerti rock negli anni Settanta», racconta Baldi, il cui sogno è quello di arrivare al modello dei Conservatori di musica inglesi «dove sono stato di recente e dove capita di ascoltare indifferentemente la musica tradizionale e classica, accanto al jazz, al musical e al rock. Noi invece siamo indietro».
Questo corso è indubbiamente un primo passo, anche se Baldi un altro sogno nel cassetto ce l’ha: quello di passare dal teorico al pratico. Per adesso, invece, il rock si studia solo dal punto di vista storico «e le lezioni neppure bastano - aggiunge Baldi - Da questa prima serie, infatti, sono stato costretto a tener fuori musicisti di grande valore».
Ma il rock davvero non conosce confini: «Tempo fa - sottolinea Baldi - proprio a Roma stavo seguendo degli incontri sul rock e ho sentito una signora protestare perché contemporaneamente si teneva anche un seminario sul “Requiem” di Giuseppe Verdi e lei avrebbe voluto seguire tutti e due». Del resto, anche il percorso musicale di questo cattedratico del rock è assai particolare: già detto del flauto innestato sul rock, resta da dire che è anche regista e documentarista, con il suo ultimo lavoro dal titolo "Valpiana" selezionato per il prossimo Festival della montagna.

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