sabato 20 dicembre 2008

Foto 2008

San Candido


Innsbruck


campo giallo

Vienna


Vienna


Key Biscayne (Miami)


cinghiale che ride

martedì 16 dicembre 2008

Tafelspitz

Il Tafelspitz è una delle più famose specialità viennesi. In passato il cerimoniale intorno a questa pietanza era una sorta di rito familiare, nonché uno dei piatti preferiti dell'imperatore Francesco Giuseppe.
ingredienti:
girello di manzo 1,5 kg; acqua 3 lt; cipolle 2; carote 2; sedano-rapa 1/2; prezzemolo; alloro 2 foglie; pepe 10 grani; ginepro 4 bacche; levistico secco 1 cucchiaino; sale; noce moscata.
provenienza: Austria
esecuzione:
Sciacquare la carne e metterla nell'acqua già bollente. Dopo 30 minuti aggiungere le verdure mondate, i sapori e le spezie. Lasciar cuocere per 1 ora e 1/2 a fiamma bassa, coprendo a metà la casseruola. Verificare la cottura con un coltello: è terminata quando la polpa della carne non aderisce alla lama.
contorno
ingredienti:
patate bollite molto al dente 1 kg; cipolla tagliata a cubetti; sale; pepe; olio; burro; cumino.
esecuzione:
Le patate vanno bollite con la buccia e pelate una volta fredde. Far imbiondire in una padella le cipolle a cubetti con qualche cucchiaio d'olio; tagliare in sottili rondelle le patate bollite e unirle alle cipolle; condire con le spezie e farle dorare. Insaporire con un poco di burro.
Rafano alle mele
ingredienti:
mele 4; vino bianco 1/4 di litro; zucchero 1 cucchiaino; rafano tritato fine.
esecuzione:
Sbucciare le mele, eliminare i torsoli e tagliarle a cubetti. Lasciarle a bagno nel vino bianco e nello zucchero. Ridurle in purea dopo aver filtrato il vino. Per migliorarne la consistenza, vi si può unire nuovamente parte del vino. Completare con il rafano tritato fine.
Salsa all'erba cipollina
ingredienti:
uova sode 2; fette di pane in cassetta imbevute nel latte 3; tuorli 2; sale 10 g; zucchero 1 presa; aceto 1 cucchiaino (o 1/2 limone); erba cipollina tritata; olio 150 g.
Montare la miscela a maionese aggiungendovi l'olio a poco a poco. Unire l'erba cipollina e aggiustare con sale e succo di limone.
Tagliare la carne a fette spesse 1 cm circa (perpendicolarmente alla direzione delle fibre). Guarnire con le verdure cotte tagliate a pezzetti e irrorare con un po' di brodo.
Servire le patate e il rafano nello stesso piatto, mentre la salsa va rervita a parte.

mercoledì 2 luglio 2008

Viaggio in Grecia (parte IV: Zante)

Ad ogni viaggio mi propongo di redigere un diario. Solo una volta mi è riuscito di completarlo, quando sono andato con la famiglia in Scozia nel 2002. Anche questa volta il mio proposito si è fermato a Cefalonia. Mi mancano le annotazioni riferite al nostro soggiorno nell'isola di Zante (conosciuta anche come Zacinto). Zante era la nostra meta principale del viaggio ed è stato il posto dove ci siamo fermati di più.
Essendo passato un anno, preferisco documentare questa parte del viaggio principalmente con le fotografie.Abbiamo alloggiato al Residence Villasabella che si trova nei dintorni della zona turistica di Laganas-. Non è vicino al mare, ma in posizione strategica per raggiungere le varie località dell’isola con l’automobile. I proprietari sono una gentile coppia di italiani e per questo è frequentato principalmente da nostri connazionali. Per informazioni potete visitare il sito http://www.zacinto.com













Spiaggia di Navajo. Si accede solo con un'imbarcazione, se il mare lo consente.

Altrimenti la potete vedere da un balconcino a strapiombo sul mare che può contenere fino a 4 persone, ma...
(Una caratteristica di questo viaggio è stata quella di trovarsi sempre in posti non adatti alla mia fobia del vuoto).








I mulini di Skinari.

Le grotte vicino Skinari.










La spiaggia di Gherakas.















La spiaggia di Gherakas e i nidi di tartarughe marine segnalati e protetti da gabbiette metalliche.

sabato 28 giugno 2008

Viaggio in Grecia (parte III: Cefalonia)

Sbarcati a Poros (Cefalonia) ci avviamo verso nord, costatando con piacere che siamo l’unica macchina uscita dal traghetto che prende questa direzione. Infatti i luoghi più turistici e pieni di spiagge sono verso sud. Attraversando i monti all’interno dell’isola abbiamo visto due grandi rapaci, probabilmente due grifoni, che solteggiavano in cielo. Continuiamo il nostro viaggio costeggiando la sponda orientale che è parallela all’isola di Itaca. In prossimità di Agios Eufemia l’isola si restringe e la carrozzabile passa a costeggiare la sponda occidentale, proprio all’altezza della famosissima spiaggia di Myrtos. Qui la strada inizia a salire per poi continuare a strapiombo sul mare, con tanto di capre che pascolano tranquillamente al bordo del precipizio. La mia fobia per il vuoto si fa sentire, ma tutto passa una volta arrivati in vista di Assos.
Il paese ha un piccolo golfo interno e una penisola sormontata da una fortezza veneziana.
L’appartamento prenotato via internet è disposto su due piani ed ha un piccolo balconcino con vista sul golfo. Il tratto di costa a nord-ovet dell’isola è formato da falesie a picco sul mare e Assos è uno dei pochi paesi (forse l’unico) presenti in questa zona. Una diramazione dalla strada principale scende verso il mare dove, una volta arrivati in paese, un piccolo istmo porta alla penisola della fortezza. Da Assos ci siamo spostati con la macchina per andare alla spiaggia di Myrtos e per visitare la zona nord dell’isola.
La famosissima spiaggia di Myrtos è stata un po’ una delusione. Bellissima se vista dall’alto, meno spettacolare dal basso. In particolare l’acqua era di un colore bianco-latte e sembrava di fare il bagno in un mare di orzata. La sera siamo andati a Aghia Efimia, un simpatico paese con un porticciolo turistico.
Fiskardo è il paese più a nord dell’isola e l’unico che non sia stato distrutto dal terremoto degli anni ’50. A questo proposito devo annotare che una sera ad Assos abbiamo avuto due brevi, ma forti scosse. Ci è stato detto che queste scosse si verificano un paio di volte ogni estate.

Prima di arrivare a Fiskardo ci siamo fermati alla piccola spiaggia di Emblisi, dove i cipressi arrivano sino al mare. Il paese, invece, pur essendo carino si rivela troppo turistico per i miei gusti. In pratica tutto è in funzione del porto turistico con ristoranti e negozi per i ricchi diportisti.
Dopo 4 notti, come da programma, lasciamo Assos, un po’ a malicuore, per dirigerci verso sud a prendere il traghetto per Zante. A proposito, i biglietti per il traghetto non si possono fare in anticipo e, ad ogni informazione richiesta, riceviamo orari sempre diversi. Per questo motivo ci muoviamo con largo anticipo dirigendoci verso il capoluogo Argostoli.

Giunti in paese ci fermiamo per una piccola visita del centro storico e del ponte di Drapanos (lungo 900 metri) che collega Argostoli con la costa di fronte. Con la macchina facciamo il giro della penisola di Lassi dove si trovano i Katavotres, un particolare fenomeno carsico dove l’acqua del mare viene inghiottita in caverne sotterranee per poi uscire dall’altra parte dell’isola nei pressi di Aghia Efimia. Più avanti, dopo aver superato il faro di San Theodoros, si trova il luogo dove sono stati fucilati gli ufficiali della Brigata Aqui durante la II guerra mondiale. Su un’altura si trova il monumento che ricorda l’eccidio di 10.000 soldati italiani nel 1943.
A metà giornata giungiamo al piccolo molo dove è ancorato il traghetto per Zante, non proprio di recente costruzione e sicuramente meno confortevole di altri, ma c’è! (Nutrivamo seri dubbi dovuti alle notizie divergenti sull'orario).
La traversata si svolge senza problemi, anche se l’equipaggio manovra la nave con molta disinvoltura. In particolare l’arrivo a Zante ricorda più un parcheggio in città con il traghetto che entra in porto a velocità sostenuta per fermarsi a pochi centimetri dalla banchina.

Viaggio in Grecia (parteII: Peloponneso; Olimpia)

Da Corinto riprendiamo il viaggio dirigendosi verso Olimpia, decidendo di passare per il centro del Peloponneso. Nel primo tratto autostradale il viaggio procede piacevolmentre attraversando zone rigogliose e poco battute dai turisti. I problemi cominciano alla fine dell’autostrada. Una serie di curve e saliscendi ci porta fino a Megalopoli dove le segnalazioni stradali sono pressoché inesistenti. Dopo qualche tentativo riusciamo a prendere la strada per Andristena. Contenti e rilassati ci godiamo questo itinerario in mezzo ai boschi dal paesaggio vario e piacevole. Ai bivi non ci sono cartelli e alcune strade sono asfaltate di recente. Prendendo una di queste strade raggiungiamo un piccolo paese sperduto in cima ad una montagna. Il paesaggio continua a essere bello, ma è ormai chiaro che ci siamo persi!
Attraversiamo anche un torrente dalle acque cristalline che mai avremmo pensato di trovare al centro della Grecia. Il fiume, ottimo per trote e canoe, è attraversato da un piccolo e ben mantenuto ponte a “schiena d’asino”, non so dire se di origine romana o turca. Continuiamo a percorrere la nostra (unica) strada che prosegue alta sopra un precipizio. Dopo un po’ troviamo un’altro piccolo paese con l’indicazione Olimpia. Ci rinfranchiamo e proseguiamo seguendo l’indicazione. La strada si getta a capofitto in discesa e, improvvisamente, diventa sterrata. Proseguiamo lentamente per vari chilometri lungo la strada sterrata. Abbiamo l’impressione che in linea d’aria non siamo troppo distanti da Olimpia, ma le pochissime strade si perdono tra boschi e campi ubertosi. Giunti in un piccolo villaggio formato da tre case abbiamo una piccola ma decisiva indicazione da una persona che parla un po’ l’inglese. Dicendo “left” e indicando a destra, l’uomo ci dirige verso una strada asfaltata che porta al villaggio di Pyrgo. Ci siamo! E invece no! Ogni volta che crediamo di aver raggiunto la carrozzabile giusta ci ritroviamo improvvisamente nell’ennesima strada sterrata in mezzo ai campi, tombe micenee e carbonaie in funzione.
Arriviamo a Olimpia poco prima del tramonto e piuttosto affaticati, condizione che ci condiziona nella scelta infelice dell’albergo. Quando sei stanco e arrivi tardi non hai il tempo e la lucidità per fare le scelte migliori. Almeno la trattoria all’aperto è discreta, ma in Grecia è difficile mangiar male.
Una volta tornati in Italia vediamo in televisione quei bellissimi boschi e campi del Peloponneso devastati da una serie di gravi incendi che sono arrivati sino alle porte del sito archeologico di Olimpia. I danni sono incalcolabili: almeno 500 abitazioni; migliaia di ettari di campi coltivati; foreste di pini, abeti e platani e sopratutto decine di vittime tra la popolazione tra cui molti bambini.
A Olimpia siamo stati subito impressionati dal territorio circostante. Il sito è immerso nel verde e, verosimilmente, doveva essere così anche in antichità. L’organizzazione dei giochi ricorda le manifestazioni sportive dei nostri tempi con edifici per gli atleti e luoghi di svago e di ricreazione per il pubblico. Quando si svolgevano i giochi era anche un’occasione per l’allestimento di rappresentazioni teatrali e spettacoli vari. I giochi si svolgevano ogni quattro anni e servivano anche da calendario; un particolare evento veniva datato un determinato numero di anni e di mesi prima o dopo una olimpiade. Gli editti di Teodosio I nel 393 d. C. e di Teodosio II nel 426 decretarono la fine dei giochi, ritenuti riti pagani, e la distruzione di Olimpia.
Dopo Olimpia ci siamo diretti a Killini per prendere il traghetto per Cefalonia.

domenica 15 giugno 2008

Henry Mancini

Enrico Nicola (Henry) Mancini nacque a Cleveland in Ohio da una famiglia italo-americana. Il primo approccio con la musica avvenne tramite il padre che si suonava il flauto.
Nel 1942, terminate le scuole superiori, si iscrisse alla Juilliard School di New York, ma non potè completare gli studi, perché fu chiamato alle armi per la Seconda guerra mondiale.
Finita la guerra entrò nell’orchestra di Glenn Miller come arrangiatore e pianista.
Nel 1952 viene assunto nel dipartimento di musica degli Universal International Studios dove inizia la sua carriera di compositore di colonne sonore. Il primo successo furono le musiche per "The Glenn Miller story", per il quale ricevette la prima nominatrion agli Oscar. Ma i principali successi sono legati alla sua collaborazione con il regista Blake Edwards. Per "Colazione da Tiffany" del 1961 Mancini compose Moon River, uno dei suoi brani più famosi.
Mancini divenne famoso sopratutto per il tema della Pantera Rosa, scritto per i titoli di testa dell'omonimo film girato nel 1963. Il tema, così come il nome e il cartone animato di David DePatie e Fritz Freleng, compaiono in tutti i film della serie tranne che nel secondo "Uno sparo nel buio" musicato sempe da Mancini.

sabato 7 giugno 2008

Audiografia (R-Z)

Ramones
Rocket To Russia
1977

Red Crayola
Parable Of Arable Land
1967

Red House Painters
Down Colorful Hill
1992

Red Temple Spirits
Dancing To Restore An Eclipsed Moon
1988

Residents
Not Available
1978

Rodan
Rusty
1994

Royal Trux
Twin Infinitives
1990

Rolling Stones
Aftermath
1966
Between The Buttons 1967
Exile On Main Street 1972

Henry Rollins
Hot Animal
1987
End Of Silence 1992

Roxy Music
Roxy Music
1972

Santana
Santana
1969

Klaus Schulze
Irrlicht
1972
Cyborg 1973

Pete Seeger
We Shall Overcome
1963

Slint
Spiderland
1991

Patti Smith
Horses
1975
Radio Ethiopia 1976
Easter 1978

Soft Machine
3
1970

Spooky Tooth
Spooky two
1969
Ceremony 1970

Bruce Springsteen
The River
1980

Steppenwolf
Second
1968
Monster 1969

Mark Stewart and the Maffia
Learning To Cope With Cowardice
1982

Suicide
Suicide
1977

Tangerine Dream
Alpha Centauri
1971
Zeit 1972

Ten Years After
Ten Years After
1967
Undead 1968

Third Ear Band
Third Ear Band
1970

Traffic
Mr Fantasy
1967
John Barleycorn Must Die 1970

Trashmen
Surfin’ Bird

Type O Negative
Slow Deep And Hard
1991

Van der Graaf Generator
The Least We Can Do Is Wave To Each Other
1970
H To He Who Am The Only One 1970
Pawn Hearts 1971

Van Morrison
Astral Weeks
1968
Moondance 1970

Vampire Rodents
Premonition
1992
Lullaby Land 1993

Velvet Underground
The Velvet Underground And Nico
1967
White Light White Heat 1967

Muddy Waters
Rolling Stone
Baby Please Don't Go
You Need Love

Robert Wyatt
End Of An Ear
1970
Rock Bottom 1974

Who
My Generation
1965
Tommy 1969
Who's Next 1971
Quadrophenia 1973

Howling Wolf
Killing Floor
Who's Been Talking
Tell Me

Yes
Fragile
1971
Close to the Edge 1972

Neil Young
Tonight's The Night
1975

Frank Zappa
Freak out
1966
Absolutely Free 1967
We're Only In It For The Money 1967
Uncle Meat 1969
Hot Rats 1969
Weasels Ripped My Flesh 1970
Burnt Weeny Sandwich 1970
Grand Wazoo 1973

giovedì 5 giugno 2008

Audiografia (K-Q)

B.B. King
Rock Me Baby
Don't Answer The Door
Why I Sing the Blues

King Crimson
In The Court Of The Crimson King
1969
Islands 1971
Lark's Tongues In Aspic 1973
Red 1974

Kinks
You Really Got Me
Sunny Afternoon
The Village Green Preservation Society 1968

Kraftwerk
Kraftwerk 2 1971
Autobahn 1974

Kyuss
Blues From The Red Sun 1992

Alexis Korner
R&B From The Marquee 1963

Labradford
Labradford 1996

Led Zeppelin
Led Zeppelin I 1969
Led Zeppelin IV 1971

Jerry Lee Lewis
Whole Lotta Shakin'Goin'On
Great Balls Of Fire
Breathless

Little Richard
Tutti Frutti
Long Tall Sally
Lucille

Andrew Lloyd Webber
Jesus Christ Superstar
1971

Love
Da Capo
1967

Low
I Could Live In Hope
1994

Magnetic Fields
The Charm Of The Highway Strip
2005

Matching Mole
Matching Mole
1972

John Mayall
Hard Road
1967

MC 5
Kick Out The Jams
1969

Mercury Rev
Yerself Is Steam
1991
Deserter's Songs 1998

Metallica
Kill’Em All
1983
Master Of Puppets 1986

Ministry
The Land Of Rape And Honey
1988

Minutemen
Double Nickels On The Dime
1984

Joni Mitchell
Blue 1971

Morphine
Good
1992
Yes 1995

MX-80 Sound
Out Of Tunnel
1980

My Bloody Valentine
Loveless
1991

Neu!
Neu!
1972

Nico
Desert Shore
1971

Nice
Nice
1969

Nine Inch Nails
The Downward Spiral
1994

Nirvana
Nevermind
1991

Laura Nyro
Eli And The 13th Confession
1968

David Peel and the Lower East Side
Have a Marijuana
1969
Pope Smoke Dopes 1972

Penguin Cafè Orchestra
Music From The Penguin Cafè
1976

Pere Ubu
Modern Dance
1978
New Picnic Time 1979
The Art Of Walking 1980

Pink Floyd
The Piper at the Gates of Down
1967
A Saucerful Of Secrets 1968
Ummagumma 1969
Dark Side of the Moon 1973

Pixies
Surfer Rosa
1988

Jean-Luc Ponty
King Kong
1970

Pop Group
Y
1979

Popol Vuh
In Den Gaerten Pharaos
1972
Hosianna Mantra 1973

Portishead
Dummy
1994

Elvis Presley
Heartbreak Hotel
Blue Suede Shoes
Jailhouse Rock

Public Image Ltd
Second Edition
1979
Flowers Of Romance 1981

Quicksilver
Happy Trails
1969

venerdì 23 maggio 2008

Il CBGB & OMFUG

A Manhattan, al 315 di Bowery street, si trovava il CBGB & OMFUG, un piccolo e malandato locale la cui sigla stava per Country, Bluegrass, Blues & Other Music For Upstanding Gormandizers. Il locale era in origine dedicato alla musica tradizionale, ma la sua fama è legata alla nascita del punk americano e della new-wave.
Nel 1973, anno di nascita del locale, il proprietario Hilly Kristal si fece convincere da due giovani musicisti del gruppo Television, Tom Verlaine e Richard Lloyd, che era meglio sostituire la musica tradizionale con quella proposta da giovani band underground cittadine. Hilly Kristal seguì il consiglio e nel locale iniziarono ad esibirsi il Patti Smith Group, i Ramones, i Talking Heads, oltre agli stessi Television. Ben presto il CBGB diventò il luogo di riferimento di una rivoluzione musicale e di costume la cui eco varcherà i confini giungendo fino in Europa dove sarà di ispirazione al movimento punk inglese.
Nel decennio successivo il locale divenne il punto di riferimento per gruppi dell’Hardcore Punk, come i Black Flag, e del Noise, come i Sonic Youth. Alla domenica si effettuava il Matinee Day con esibizioni dal pomeriggio fino a sera. Queste esibizioni sfociavano spesso in atti vandalici che costrinsero Kristal a non organizzare più concerti Hardcore Punk.
Negli anni novanta inizia la crisi che porterà alla chiusura del CBGB il 30 settembre del 2006, sommerso dai debiti.
L’ultimo concerto si è tenuto il 15 ottobre 2006. Sul palco c’era Patti Smith, trent’anni dopo le sue prime esibizioni piene di poesia e ribellione.

Audiografia (F-J)

John Fahey
America
1971
Fare Forward Voyagers 1973

Family
Music In A Doll’s House
1968
Family Entertainment 1969
Fearless 1971

Faust
Faust I 1971

Feelies
Crazy Rhythms 1980

Fleetwood Mac
Tusk
1979

Flock
The Flock 1969

Foetus
Hole
1984
Nail 1985
Gash 1995

Fugazi
Repeater
1990

Fugs
Fugs 1966

Peter Gabriel
Passion
1989

Galaxie 500
On Fire 1989

Genesis
Trespass 1970
Nursery Crime 1971
Selling England By The Pound 1973

Lisa Germano
Geek The Girl 1994

Grateful Dead
Anthem Of The Sun
1968
Aoxomoxoa 1969
Live/Dead 1969

Peter Green
The End Of The Game 1970

Gong
Flying Teapot - Radio Gnome Invisible 1973

Gun Club
Fire Of Love 1981

Woody Guthrie
Dusty Old Dust
Dust Bowl Refugee
Dust Bowl Disaster

Bill Haley
Rock Around The Clock

Hash Jar Tempo
Well Oiled
1997

Jon Hassell
Dream Theory In Malaya 1981
Vernal Equinox 1977

Hawkwind
Doremi Fasol Latido
1972

Jimy Hendrix
Are You Experienced
1967
Electric Ladyland 1969

Henry Cow
Unrest
1974
In Praise Of Learning 1975

High Tide
High Tide 2 1970

Husker Du
Zen Arcade 1984

Incredible String Band
Hangman's Beautiful Daughter
1968

Jefferson Airplane
Surrealistic Pillow
1967
After Bathing At Baxter's 1967
Crow of Creation 1968
Volunteers 1969

Jesus And Mary Chain
Psychocandy
1985

Jesus Lizard
Goat 1991

Jethro Tull
Stand Up 1969
Aqualung 1971

Janis Joplin
Cheap Thrills
1968
Pearl 1970

Joy Division
Unknown Pleasures
1979

giovedì 8 maggio 2008

Lawrence Ferlinghetti - cenni biografici

Lawrence Ferling Monsanto nasce il 24 marzo del 1919 a Yonkers, New York, da Clemence Mendes-Monsanto e Charles Ferling, banditore d’aste di origini bresciane, che aveva anglicizzato nome e cognome nella nuova patria. Nel gennaio del ’51 si trasferisce da New York a San Francisco, città più promettente per un artista–scrittore trentenne. Lavora ad un romanzo, traduce Prevert, entra a far parte del circolo poetico di Kenneth Rexroth e trova impiego come insegnante. Dal ‘54, avendo trovato su un certificato il cognome originale del padre, inizia a firmarsi Lawrence Ferlinghetti. Noto in tutto il mondo come protagonista della controcultura americana, fin dai tempi della Beat Generation, per aver fondato nel‘54 la celebre libreria e casa editrice City Lights Bookstore, per aver pubblicato nel ’56 Howl and Others Poems di Allen Ginsberg, per la sua raccolta poetica The Coney Island of the Mind che a tutt’oggi è uno tra i libri di poesia più venduti al mondo dopo Dante e Omero, nel 1998 viene insignito dell’onorificenza di Poet Laureate di San Francisco, che gli ha intitolato tra l’altro una strada e dichiarato il 2 ottobre City Lights Bookstore Day. Lawrence Ferlinghetti, cinquant’anni e più di poesia ed un itinerario creativo particolarissimo. Sapere ad esempio che egli è stato disegnatore e pittore fin dal ’48 e che nell’Università di California, a Santa Cruz, ci sia la sede permanente del Ferlinghetti Art Archive, sorprende quasi tutti coloro che lo conoscono solo come famoso poeta ed editore. Nella sua lunga attività creativa c’è poi uno spazio tutto italiano: l’intensa collaborazione artistica con Francesco Conz, l’archivista planetario delle Avanguardie storiche, che lo avvicina alla percezione ludica del movimento Fluxus e stimola la sua arte -European-made-. Lawrence Ferlinghetti poeta-editore-traduttore-disegnatore-pittore-fotografo è dire il testimone ultimo, il mentore d’eccezione di quel complesso fenomeno d’oltreoceano, la Beat Generation, che ebbe le sue radici anche nelle avanguardie surrealiste e futuriste europee (interdette dai regimi fascisti e pertanto rifugiatesi negli States), nell’assunzione poi della filosofia buddista e del ritmo jazz-pop, due linguaggi di universale comprensione come modi musicali costruttivi del testo letterario. Il mito Beat vede la sua nascita a San Francisco nel’54, quando i poeti di strada del Greenwich Village di New York Allen Ginsberg, Jack Kerouac, Gregory Corso si incontrano con i californiani Lawrence Ferlinghetti, Philip Lamantia, Philip Wahlen, Robinson Jeffers, Gary Snyder e fiorisce così la San Francisco Poetry Reinassance, sognata dal poeta populista Kenneth Rexroth (già obiettore durante la seconda guerra mondiale). Il Rinascimento Poetico di San Francisco costituisce un evento culturale miracoloso da costa a costa: avventura e scrittura. In sintesi, la sovversione contro l’America reazionaria degli anni ’50: la messa in discussione del militarismo, del denaro, dell’ideologia del successo, che si identifica attraverso una radicale contestazione della società borghese, le lotte pacifiste, l’antirazzismo, la difesa dei diritti civili, la liberazione del pensiero, del sesso, delle donne, dei gay e dei popoli oppressi, l’affermazione della possibilità di un mondo e di una vita individuale e collettiva diversi e più consoni all’essere umano, anticipando di molti anni, tutti i temi centrali della ribellione giovanile nel secondo Novecento. E in questo contesto Lawrence Ferlinghetti, sostenitore della piccola editoria indipendente, s’inserisce in modo temerario pubblicando Howl, appoggiando la rivoluzione cubana e le proteste contro la guerra in Vietnam, partecipando attivamente alle spedizioni di Greenpeace, scelte queste che gli costeranno arresti e processi. La sua City Lights Bookstore sulla Columbus Avenue di San Francisco, prima libreria Usa per soli tascabili, diventa il ritrovo di tutti i poeti lontani dal linguaggio accademico ed immersi nella parlata comune della poesia di strada: <>. Lawrence Ferlinghetti è stato, è tuttora il più tenace propugnatore di tutta una poesia d’avanguardia sovranazionale che sa esplorare l’ignoto tra segno e parola e ha scritto Giuseppe Conte <>, come ama essere chiamato,<>, al suo costante impegno sociale, alla sua forza di agitatore, al suo essere una delle ultime grandi coscienze americane…<>
Laura Zanetti

giovedì 1 maggio 2008

Audiografia (C-E)

Can
Tago Mago
1971

Nick Cave
Good Son
1990
From Her To Eternity 1984

Canned Heat
Living The Blues
1968

Captain Beefheart
Save as Milk
1967
Trout Mask Replica 1969
Mirror Man 1971

Caravan
If I Could Do It All Over Again
1969
In The Land Of Grey And Pink 1971
Waterloo Lily 1972

CCCP
1964-1985 Affinità-divergenze Tra Il Compagno Togliatti E Noi - Del Conseguimento Della Maggiore Età
1986

Ray Charles
I Got A Woman
Georgia On My Mind

Chicago
Chicago III
1971

Chrome
Half Machine Lip Moves
1979

Clash
London Calling
1979

Cocteau Twins
Head Over Heels 1983
Treasure 1984

Leonard Cohen
Songs Of Leonard Cohen
1968

Colosseum
Valentyne Suite
1969

Country Joe and the Fish
Electric Music For Mind And Body
1966

Cramps
Songs The Lord Taught Us
1980

Cream
Disraeli Gears
1967
Wheels of Fire 1968

Creedence Clearwater Revival
Green River
1969
Cosmo’s Factory 1970

David Crosby
If I Could Only Remember My Name
1971

Crosby, Stills, Nash & Young
Dejavu`
1970
Four Way Street 1971

Cul De Sac
China Gate
1996

Dadamah
This Is Not A Dream
1992

Fabrizio De Andrè
Tutti Morimmo A Stento
1968

Dead C
Harsh 70's Reality
1992

Dead Can Dance
Spleen And Ideal
1985

Dead Kennedys
Fresh Fruit For Rotten Vegetables
1980

Devtians
Ptooff
1967
Disposable 1968

Deep Purple
Concerto for Group and Orchestra
1969
Machine Head 1972
Made In Japan 1972

Bo Diddley
Bo Diddley
I'm A Man
Who Do You Love

Dirty Three
Ocean Songs
1998
Whatever You Love You Are 2000

Willie Dixon
Hoochie Coochie Man
Spoonful

Fats Domino
The Fat Man
I'm Walking

Donovan
Fairy Tale
1965

Doors
The Doors
1967
Strange Days 1968
Absoluty Live 1970

Nick Drake
Pink Moon
1972

Dream Syndicate
The Days Of Wine And Roses
1982
The Medicine Show 1984

Bob Dylan
Highway 61 Revisited
1965
Blonde On Blonde 1966

Einsturzende Neubauten
Zeichnungen das Patienten OT 1983

Electric Prunes
Mass In F Minor
1968

Emerson, Lake & Palmer
Tarkus
1971

Brian Eno
Before And After Science
1977
Music For Airports 1978

domenica 27 aprile 2008

Deviants

Nel 1966 Mick Farren, un giovane militante delle White Panther britanniche nonché giornalista alternativo e organizzatore di eventi della contro-cultura, formò i Social Deviants che in seguito si chiamarono semplicemente Deviants.
I Deviants erano il corrispettivo inglese dei Fugs di Ed Sanders e Tuli Kupferberg ai quali Mick Farren si è ispirato e furono uno dei pochi complessi politicizzati del rock inglese del periodo.
Nel 1967 produssero il loro primo disco Ptooff ! che poteva essere comprato attraverso la stampa alternativa, dato che le case discografiche lo ritenevano assolutamente non commerciabile. L'album è formato da gag musicali piene di rabbia e sarcasmo come I'm Coming Home, Garbage, Nothing Man, nonché la delirante Deviation Street vera e propria suite underground.
La casa discografica Island decide di metterli sotto contratto tramite la Stable Records, un'etichetta creata apposta per la musica alternativa, e produce il loro secondo album Disposable formato da brani non meno irriverenti e originali del primo disco come Let's Loot The Supermarket, un brano alla Fugs, e il demenziale Normality Jam.
Nel 1969 ecse The Deviants 3, il loro ultimo album che alterna brani acid-rock come Metamorphosis Exploration a parodie come Billy The Monster.
Dopo lo scioglimento del gruppo alcuni componenti (Paul Rudolph, Russ Hunter e Duncan Sanderson) si uniranno al batterista John "Twink" Alder per dare vita ai Pink Fairies, altra storica band dell'underground inglese.

sabato 19 aprile 2008

Doo-wop

Il doo-wop nasce in America verso la seconda metà degli anni ‘50. Si tratta di un genere vocale che trae spunto dal jazz cantato nei quartieri neri in cui venivano usate sillabe senza senso, dalle quali è derivato il nome, e che inizialmente sostituivano gli strumenti.
Il Doo-wop trovò la sua affermazione grazie ad alcune Hits come: My Reverie dei The Larks, I Couldn't Sleep a Wink Last Night dei The Mello Moods, Glory of Love dei The Five Keys, Shouldn't I Know dei The Cardinals e It Ain't the Meat dei The Swallows.
Veniva cantato anche da bianchi, Italo-americani, che in cerca di fortuna nei quartieri italiani di New York, si radunavano nei sotterranei delle metropolitane dando vita a svariate melodie vocali. I testi erano perlopiù romantici e spesso sdolcinati accompagnati da suoni “non-sense” (Dum, doobie dum, woo - oo, doobie, doobie … uàp – uàp – uàp…) che davano un reale senso d’accompagnamento, molto piacevole e ben ritmato.
Il doo-wop rimase popolare fino alla British Invasion, all’inizio degli anni ‘60.
Negli anni seguenti molti artisti hanno inciso canzoni doo-wop o sono stati influenzati dal genere. Frank Zappa nel 1968 pubblica Cruisin' With Ruben & The Jets, un omaggio allo stesso tempo parodistico e affettuoso delle canzoni in stile doo-wop che tanta parte hanno avuto nel suo sviluppo musicale.
Una curiosità. Molti gruppi doo wop hanno la tendenza a chiamarsi con nomi di uccelli. Ad esempio The Ravens (corvi), The Cardinals (cardinali rossi), The Crows (cornacchie), The Wrens (scriccioli), The Robins (pettirossi), The Swallows (rondini), The Larks (allodole), The Flamingos (fenicotteri), The Penguins (pinguini) e The Feathers (piume).
Il Doo-wop è attualmente famoso fra i gruppi a cappella degli studenti dei college americani perché è molto facile adattarlo in pezzi solo cantati.

Per maggiori informazioni

martedì 15 aprile 2008

Fugs

Alla fine del 1964 il trentaduenne poeta, artista ed editore Ed Sanders forma i Fugs insieme al suo amico e giornalista Tuli Kupferberg che aveva quaratatre anni. I due abitavano al Greenwich Village, il quartiere di New York frequentato da poeti, cantautori, scrittori, musicisti e artisti che non si riconoscevano nei valori e nella cultura dominante del paese. Nel Greenwich Village abitavano anche molti poeti e scrittori della Beat Generation che, tra l'altro, gettarono le basi per il futuro movimento hippy.
I Fugs utilizzarono la musica rock che stava nascendo per creare un inedito intreccio di poesia, musica e teatro basato sulla satira politica e sociale. La loro esperienza influenzerà sopratutto Frank Zappa, che userà spesso la tecnica del collage musicale adottato dai Fugs in Virgn Forest. Le loro esibizioni erano degli happening politici e senza regole, testimoniati nella loro produzione discografica con brani come Kill For Peace, Hare Krishna (realizzato con Allen Ginsberg), Coca Cola Douche, CIA Man e tanti altri.

Per ulteriori informazioni vedi

http://www.scaruffi.com/vol1/fugs.html

venerdì 11 aprile 2008

Woody Guthrie - discografia

Ballads of Sacco and Vanzetti
Woody Guthrie (vocals, acoustic guitar) - Pete Seeger (vocals, banjo)

Dust Bowl Ballads
Ristampa di "Woody Guthrie: A Legendary Performer" RCA LP CPL1-2099

This Land Is Your Land: The Asch Recordings Vol. 1
Woody Guthrie (vocals, guitar, mandolin, harmonica) - Cisco Houston (guitar, vocals) - Sonny Terry (harmonica)

Muleskinner Blues: The Asch Recordings Vol. 2
Woody Guthrie (vocals, guitar, mandolin, fiddle) - Cisco Houston (vocals, guitar) - Butch Hawes (guitar) - Bess Lomax Hawes (mandolin, background vocals) - Pete Seeger (banjo) - Sonny Terry (harmonica)

Hard Travellin': The Asch Recordings Vol. 3
Woody Guthrie (vocals, guitar, mandolin, fiddle) - Cisco Houston (vocals, guitar) - Pete Seeger (banjo) - Sonny Terry (harmonica) - Lee Hays e altri

Buffalo Skinners: The Asch Recordings Vol. 4
Woody Guthrie (vocals, guitar, fiddle, mandolin, harmonica) - Cisco Houston (vocals, guitar) - Bess Lomax Hawes (mandolin) - Sonny Terry (harmonica) - Leadbelly (vocals, guitar) on "Stewball" (Version 2)

Long Ways To Travel:The Unreleased Folkways Masters 1944-1949
Woody Guthrie (vocals, guitar, fiddle, harmonica) - Cisco Houston (vocals, guitar) - Butch Hawes (guitar) - Bess Lomax Hawes (mandolin) - Sonny Terry (harmonica)

Songs to Grow on for Mother and Child

Struggle

That's Why We're Marching
Artisti Vari

Woody Guthrie: Columbia River Collection

Anglo-American Ballads, Volume 1
Artisti Vari (Woody canta "Gypsy Davy")

Woody Guthrie: Library of Congress Recordings
Canzoni e interviste registrate per la Library of Congress

The Ballad Hunter, Parts I and II.
Artisti Vari (Woody canta "Whoopee Ti Yi Yo, Git Along Little Dogies, The Trail to Mexico")

The Ballad Hunter, Parts III and IV.
Artisti Vari (Woody canta "A Discussion of Blues")

The Ballad Hunter, Parts V and VI.
Artisti Vari (Woody canta "Boll Weevil Song")

American Folksay Ballad and Dances
(Bess Lomax, Baldwin Hawes, Pete Seeger, Sonny Terry, Alex, Cisco Huston, Woody Guthrie, Josh White, Leadbelly).

Woody Guthrie

Woodrow Wilson Guthrie, detto "Woody", nasce il 14 luglio 1912 in una piccola città dello stato dell'Oklahoma. Dopo un iniziale benessere dovuto al periodo del boom petrolifero, la famiglia di Woody è segnata da una serie di disgrazie: la casa distrutta da un ciclone, la sorella che muore in un incidente domestico, la madre ricoverata con problemi psichici, la bancarotta e la morte del padre in circostanze poco chiare.
Nel 1935 una violenta tempesta di polvere si abbattè sui campi della Dust Bowl, costringendo gran parte della popolazione a lasciare la propria abitazione per trasferirsi in California che era vista come la "terra promessa". Dopo due anni anche Guthrie intraprende lo stesso viaggio facendo, per sopravvivere, qualsiasi tipo di lavoro e conoscendo la miseria e le ingiustizie sociali. Inizia a scrivere canzoni che raccontano da vicino la realtà operaia e contadina di quel periodo, diventando la voce della grande stagione delle lotte sociali negli USA, segnata da scioperi, occupazioni di fabbriche e proteste.
La sua musica si pone all’incrocio fra il country e il blues e Woody viene definito il più grande poeta rivoluzionario americano.
Negli anni '40 Woody Guthrie si trasferisce a New York dove, in seguito, formerà gli Almanac Singers con Pete Seeger.
Nel '56 viene colpito da una grave malattia ereditaria, la stessa che aveva ucciso la madre, che lo costringe a vivere in ospedale fino alla morte avvenuta il 3 ottobre 1967.
Moltissime sono le canzoni scritte da Woody Guthrie quali le Dust Bowl Ballads, ballate che descrivono la vita e le disgrazie che si abbattono sulla povera gente e sui disoccupati come Dusty Old Dust (1935), Talking Dust Bowl, Dust Bowl Refugee e Dust Bowl Disaster.
Woody lascia anche una autobiografia dal titolo Bound for Glory (tradotta in italiano "Questa terra è la mia terra") da cui viene in seguito tratto l’omonimo film di Hal Ashby.
La sua musica ha influenzato numerosi artisti fra i quali Pete Seeger, Bob Dylan e Bruce Springsteen.
Per ulteriori informazioni vedi

domenica 30 marzo 2008

Viaggio in Grecia (parte I: Patra; Lepanto; Delfi; Atene; Corinto)

Queste fotografie sono state fatte nell'estate del 2007 e documentano il viaggio in Grecia fatto con la mia famiglia.

Con i suoi 2.252 metri di lunghezza, 27,2 di larghezza stesi su quattro piloni che collegano le cittadine di Rio e Antirio, il ponte è stato concepito per resistere a un terremoto - la zona è ad alto rischio sismico - di intensità di sette gradi Richter, o all’impatto di una nave di 180.000 tonnellate che finisca a 18 nodi contro uno dei suoi piloni.
Preso in considerazione anche il vento: il ponte resiste a raffiche fino a 250 chilometri orari, e resterebbe in piedi anche se uno dei quattro piloni si spostasse di due metri. Una resistenza garantita dalle fondamenta dei piloni che sono larghe e poco profonde (il diametro è di 90 metri).

La prima tappa è stata Náfpaktos, più conosciuta come Lepanto., dove il 7 ottobre 1571 si svolse la celebre battaglia navale tra le forze dell’impero ottomano e quelle alleate del papa, della Spagna e di Venezia.

Il paese è delizioso e poco turistico. Abbiamo fatto un giro del piccolo porto cinto da mura circolari e contenete una statua in bronzo dell’eroe della battaglia: Miguel De Cervantes. Si, proprio lui, il grande scrittore spagnolo. Il fatto mi è costato una delle pochissime scommesse perse con mia moglie. Dato il caldo opprimente ci siamo fermati a pranzo nella taverna “O Stavros”, frequentata da greci e con i tavoli in riva al mare oll’obra di alberi.

Il giorno dopo abbiamo visitato l’antica Delfi e il Santuario d’Apollo. Su consiglio ricevuto alla bilietteria, la sera prima avevamo visitato il museo (con l'aria condizionata) riservandoci il sito archeologico per la mattina seguente quando la temperatura è decisamente più mite e i turisti sono presenti in numero non eccessivo.

La visita è consistita in una piacevole passeggiata lungo la Via Sacra che porta al Tempio di Apollo, al Teatro per concludersi allo Stadio che è il meglio conservato di tutta la Grecia.

Dopo Delfi ci siamo diretti ad Atene passando per le pendici del monte Parnassos, dove i moderni greci praticano gli sport invernali.
Ad Atene abbiamo fatto quello che volevamo accuratamente evitare: siamo andati a visitare l’Acropoli in tarda mattinata con il sole alto e le folle di turisti. Per di più il Partenone e i Propilei erano ingabbiati da impalcature che disturbavano alquanto la visione. Io e mia moglie ci siamo ripromessi di visitarela in altra occasione e stagione.

Da Atene ci dirigiamo verso Corinto per vedere il canale omonimo.

In prossimità dell’istmo lasciamo l’autostrada per fermarci in uno spazio attrezzato a ridosso del canale. Il taglio è veramente impressionante e io non riesco ad arrivare a metà ponte a causa della mia fobia del vuoto. Vicino c’è un centro attrezzato per il bungee jumping dove ci invitano ad assistere al salto passando per uno stretto pertugio che conduce ad una passerella sotto il ponte.


A metà della passerella, proprio nel mezzo del canale, c’è una piattaforma dove un turista viene preparato per il salto.
Per me è troppo! Devo tornare indietro, mentre la mia famiglia rimane compatta sulla piattaforma munita di telecamera e macchina fotografica.

venerdì 28 marzo 2008

Louie Louie

Nel 1963 un piccolo combo di Portland, i Kingsmen, scalò le classifiche con un trascinante hit dal riff ossessivo, Louie Louie.
Louie Louie viene ancora oggi ricordato come il brano più reimpretato nella storia del rock. Bandita nel 1964 dal governatore dell’Indiana per contenuti scabrosi, fu al centro di un’indagine dell’Fbi su segnalazione del procuratore generale Robert Kennedy. Un’inchiesta di oltre 120 pagine fu archiviata, perché non si giunse ad alcun risultato.
Louie Louie è la madre di tutte le canzoni rock. Scrive Riccardo Bertoncelli “… era brutta e sgraziata, giusto come non volevano i discografici, mamma e papà… era semplice fino alla nausea, il classico pezzo da cantare alle feste anche se nessuno sa suonare… conta 1200 versioni accertate… la Rhino gli ha dedicato due antologie, uno scrittore affermato come Dave Marsh un libro… Frank Zappa nel 1968 la intonò all’organo monumentale della Royal Albert Hall di Londra.”
Per ulteriori informazioni vedi http://www.burioni.it/forum/ridi/et/et64.pdf
I documenti relativi all'indagine dell'FBI si possono trovare al sito http://www.fbi.gov/