lunedì 28 dicembre 2020

Terrina di capriolo con zucca piccante, cavolo rosso e mirtilli

Antipasto preparato per Natale 2020. Ho preparato la terrina il giorno prima e le verdure qualche ora prima di servire.

ingredienti
Per la terrina: polpa di capriolo gr. 500; cipolla; sedano 1 costa; carota; alloro 2 foglie; qualche bacca di ginepro; salvia 3 foglie; alloro 1 foglia; pancetta tesa 1 fetta alta; lardo a fettine q.b.; vino rosso mezzo bicchiere; aglio 1 spicchio; olio evo 3 cucchiai; brodo di carne mezzo litro; burro gr. 100.
Per le verdure: zucca mantovana gr.100; cavolo rosso gr.100; mirtilli q.b.; olio evo, aceto di mele 1 cucchiaio; acqua ml. 300, zucchero 2 cucchiai; peperoncino 1 (oppure polvere); sale e pepe.
dosi per 4 persone

esecuzione
Ho fatto un battuto con il sedano, la carota e la cipolla. In una casseruola, ho rosolato in olio evo il battuto insieme alla pancetta tagliata a cubetti. Ho poi aggiunto la polpa di capriolo, dopo averla lavata e asciugata. Ho condito con le bacche di ginepro schiacciate (poche), salvia, alloro, sale e pepe. Ho mescolato bene per far rosolare la carne, dopodiché ho aggiunto il vino rosso che ho lasciato evaporare. Ho cotto per circa un'ora a fiamma bassa, aggiungendo il brodo di carne per mantenere la carne umida.
A fine cottura, ho lasciato freddare il tutto. Ho tolto la foglia di alloro per frullare tutto il resto insieme al burro.
Con le fettine di lardo ho foderato una terrina, lasciandole debordare. Poi ho riempito con il composto di capriolo, richiudendolo con le fettine di lardo. Ho lasciato riposare la terrina in frigorifero per il giorno dopo.
Il giorno dopo ho tagliato la zucca a fettine sottili e lasciata macerare per almeno due ore in uno sciroppo caldo fatto con acqua, zucchero, peperoncino (anche in polvere) e sale. Se si usa il peperoncino in polvere, bisogna fare attenzione che lo sciroppo non risulti troppo piccante.
Dopo averlo lavato, ho tagliato finemente il cavolo rosso e condito con olio evo, aceto di mele, sale e pepe.
Ho servito la terrina a fette con la zucca da un lato e il cavolo rosso dall'altro, al quale ho aggiunto qualche mirtillo.

martedì 11 agosto 2020

Garum

Sono andato con mia moglie ad assistere alla rappresentazione della Vedova Allegra al Circo Massimo. Prima di entrare nella nuova sede estiva del Teatro dell’Opera di Roma, abbiamo fatto una passeggiata in via dei Cerchi, luogo tristemente famoso perché era uno di quelli dove venivano effettuate le esecuzioni capitali pubbliche dello Stato Pontificio.

L’ultima fu il 24 novembre 1868 ai danni di Giuseppe Monti e Gaetano Tognetti, accusati di un attentato. 


Al numero civico 87 c’è un palazzo che, negli anni passati, avevamo trovato sempre chiuso. In origine era il Monastero dei padri Olivetani, dell’ordine di San Benedetto. 

La particolare facciata seicentesca evoca un sipario teatrale ed è sormontata da una mano in gesso con l’indice puntato verso il cielo che i romani chiamarono “la mano di Cicerone”.

La struttura originaria dell’edificio è costituita da un casale che originariamente era parte degli “Orti Farnesiani” (i giardini voluti da Alessandro Farnese, nipote di papa Paolo III, con lo scopo di dare lustro al casato e rimarcarne la potenza) ed è situato alle pendici del Palatino.  


Con nostra sorpresa, abbiamo trovato il palazzo aperto al pubblico proprio in concomitanza con le serate del Teatro dell’Opera di Roma al Circo Massimo. Il palazzo ospita il Garum, Biblioteca e Museo della Cucina. Si tratta di una collezione privata di gastronomia di Rossano Boscolo, uno fra i più quotati chef e pasticceri italiani.

 

L’ingresso ci porta in una corte esterna dove sulla sinistra troviamo un hotel, mentre sulla destra si accede al Garum.

Entriamo in un ampio salone dove, alle pareti, troviamo una serie di bacheche contenenti vari attrezzi ed utensili inerenti il cibo, la cucina e la pasticceria: dagli stampi barocchi per il gelato di primo Seicento a quelli in legno per il burro; dalle cucine a gas degli anni Cinquanta del secolo scorso alle contemporanee macchine per la pasta.




 Dopo aver visitato il primo salone, ci accorgiamo che il percorso continua al piano superiore. Vista la nostra titubanza, veniamo avvicinati da una persona dello staff che ci invita a salire, facendoci da guida.


Qui si trova la Biblioteca, vero gioiello contenete rarità bibliografiche che ci vengono descritte dal nostro gentilissimo cicerone (il termine mi sembra appropriato, considerato la mano della facciata esterna).

Per noi che siamo appassionati di cucina, è stato veramente un piacere potersi imbattere nelle prime edizioni dello Scappi e dell’Artusi. Vedere i primi ricettari dei cuochi alla corte papale e i seguenti dedicati anche alla cucina popolare è stato motivo di grande interesse. Il nostro accompagnatore ci informa anche nella pagina web del Garum si trova una guida contenete schede catalografiche con la descrizione bibliologica e bibliografica dei vari libri della collezione.



https://www.museodellacucina.com/

domenica 22 marzo 2020

Islanda 2020 - Golden Circle

Il Golden Circle è una delle attrazioni turistiche più famose in Islanda. Si può visitare anche in un giorno, data la sua relativa vicinanza a Reykjavík.
L’escursione del Golden Circle tocca tre principali luoghi d’interesse: le cascate Gulfoss, il Parco Nazionale Þingvellir (Thingvellir) e i geyser Strokkur e Geysir.

Þingvellir National Park
Il Þingvellir si trova a meno di 30 km da Reykjavik ed è un parco nazionale, nonché patrimonio UNESCO. Si tratta anche del più importante sito storico islandese in quanto qui, nel 930, è stato fondato il primo parlamento democratico al mondo.

I primi coloni arrivarono in Islanda nel IX secolo. In gran parte erano clan nomadi che avevano rifiutato di sottomettersi al re di Norvegia. Dopo un primo periodo senza governo, decisero di inviare i rappresentati di ogni gruppo in un campo del Þingvellir che diventò così il primo Althingi ("parlamento" in islandese). La tradizione proseguì per secoli e anche dopo che la sede ufficiale del parlamento fu spostata a Reykjavík rimase un luogo simbolico. Nel 1944 fu scelto per dichiarare l’indipendenza dell’Islanda dalla Danimarca.















Il Þingvellir è situato proprio in mezzo alle placche tettoniche euroasiatica e nordamericana. Si tratta dell’unico posto al mondo dove si può vedere la loro frattura.

L’area geotermica del Geysir

L'area geotermica del Geysir si trova nella valle Haukadalur che contiene numerosi stagni fangosi, depositi di alghe calde e fumarole.

Lungo il tragitto si possono ammirare numerosi allevamenti dei cavalli islandesi. Spesso i turisti li confondono con i pony, ma gli islandesi ci tengono a precisare che si tratta di una razza indigena dell’isola.







L’attrazione turistica più famosa è lo Strokkur, in geyser che erutta acqua calda ogni 7/10 minuti con getti che possono raggiungere anche 40 metri di altezza.


Gullfoss

Il termine Gullfoss significa “cascata d’oro”. Infatti è una cascata sul fiume Hvítá con uno spettacolare doppio salto di 32 metri. In inverno non è possibile percorrere il passaggio che porta sino al limite della cascata, ma rimane sempre una visione spettacolare, unica al mondo.



lunedì 26 dicembre 2016

Terrina di coniglio con prugne e albicocche


Per il Natale 2016 ho preparato questa terrina di coniglio. La ricetta è presa dalla La Cucina Italiana e solo alla fine mi sono accorto che era indicata per Pasqua, ma vi assicuro che va benissimo anche per il Natale. Consiglio di prepararla il giorno prima.


ingredienti:

un coniglio a pezzi con le sue interiora kg 1,5; pancetta dolce 12 fettine sottili; lardo 5 fette; prugne secche snocciolate 5; albicocche secche snocciolate 5; uovo1; vino bianco; brodo; scalogno; aglio; olio extravergine di oliva; salvia 3 foglie; rosmarino 2 rametti; pepe; sale fino e grosso.
dosi: 6 persone.
tempo: 280 minuti

esecuzione terrina:
Ho fatto appassire in una capiente pirofila di terracotta alcuni spicchi di aglio, lo scalogno a fettine, le foglie di salvia, i rametti di rosmarino e una presa di sale grosso. Ho aggiunto i pezzi del coniglio (prima le cosce, poi i più piccoli e alla fine le interiora) facendoli rosolare da ogni lato. Dopo aver salato e pepato il coniglio, ho aggiunto mezzo bicchiere di vino bianco. Sfumato il vino ho aggiunto 5 mestoli di brodo, coperto la pirofila e ho fatto cuocere il coniglio per un'ora circa a fuoco basso. Una volta tolto dal fuoco ho diviso la carne dalle interiora tenendo da parte il fondo di cottura (praticamente un brodo ristretto). Quando la carne si è raffreddata, ho disossato i pezzi di coniglio.
Nel frattempo ho foderato una terrina con carta da forno facendola fuoriuscire dai bordi (considerando che dovrà ricoprire anche la parte superiore della preparazione). Poi l'ho rivestita interamente con le fettine di pancetta, facendole debordare. Ho tritato la carne disossata insieme alle fette di lardo e l'uovo (le interiora servono intere). Per ammorbidire il composto, ho aggiunto un po' del fondo di cottura. Ho distribuito il ripieno nella terrina posizionando all'interno le interiora, le albicocche e le prugne. Poi ho pressato bene il ripieno prima di rimboccarlo con i lembi di pancetta e foderarlo con altre fettine di pancetta e la carta da fondo. Ho chiuso la terrina con il suo coperchio e l'ho posizionata in una teglia da forno dove ho versato acqua bollente per ricoprire la terrina di almeno la metà. Ho infornato a 160° per 45' circa. Una volta sfornata, l'ho lasciata raffreddare prima di conservarla in frigorifero.


presentazione:

Un'idea che mi è venuta dopo, quando ormai avevo buttato il fondo di cottura. Dato che mi era avanzato un brodo denso e saporito, avrei potuto filtrarlo e riporlo in frigorifero insieme ad alcune prugne e albicocche. Il giorno dopo avrei ottenuto una gelatina farcita con la frutta che, tagliata a pezzi, si sarebbe potuta disporre alla base della terrina.


domenica 8 febbraio 2015

Foto 2014

Monte Calamita
Orchidea


Gabbiano

Parco della Caffarella

Vienna Donaukanal
Vienna metro


Vienna Prater

Vienna Stephansplatz