mercoledì 26 maggio 2010

Tabulé

Avevo mangiato il tabulè in Provenza e si trattava di un piatto fresco a base di couscous, pomodori e verdure. Ho capito che si trattava di una variante dell'originale solo quando sono andato in Libano, dove il tabulè è un piatto nazionale. Per noi italiani questa pietanza può risultare alquanto strana dato che si tratta sostanzialmente di una insalata di prezzemolo con burghul e pomodori. Noi siamo abituati a usare il prezzemolo in piccole quantità per aromatizzare i piatti, non andiamo al mercato a comprare un chilo di prezzemolo come fanno i libanesi (un frate maronita mi ha raccontato che quando soggiornava a Roma si recava al mercato del Trionfale e chiedeva un chilo di prezzemolo tra lo stupore generale).
Il tabulè (o tabuleh, tabbouleh, etc.) fa parte degli antipasti tipici della cucina araba chiamati mezze (o mesa, mezzas, etc.) e serviti in una serie di piattini e ciotoline (a Londra ho visto anche una catena tipo fast-food con piatti e ciotoline che scorrono sopra un nastro in movimento). Ogni commensale intinge un pezzo di pane arabo (completamente diverso da quello che si trova in Italia) nelle varie mezze: ful muddamas, hummos bittahine, baba ghannug, etc.
Ingredienti:
250 gr prezzemolo a foglie piccole
120 gr grano spezzato (burghul)
50 gr menta fresca (facoltativo)
3 pomodori medi maturi sodi
2 cipollotti freschi
2 limoni
olio d'oliva extra-vergine
sumac (spezia medio-orientale - facoltativo)
alcune foglie insalata lattuga
sale
Il tabulè si prepara con il burghul, una semola dura che si presenta in granelli più grandi di quelli del couscous. Il burghul si trova precotto e per prepararlo seguite le istruzioni della confezione (in genere si tratta di farlo "rinvenire" con acqua calda e sale). Lavate bene le erbe, scolatele, e tagliatele a mano con un coltello affilato (non con il mixer). Spremete i due limoni e versate il succo sul burghul che avrete preparato in un recipiente capiente. Conditelo con l'olio extravergine di oliva e lasciatelo riposare in modo che assorba il condimento e risulti tenero. Tagliate i cipollotti a rondelle fini e mescolateli al burghul con sale ed il sumac in polvere (se non lo avete potete usare semi di cumino pestati). Prima di servire aggiungere al burghul le erbe tritate e i pomodori maturi tagliati a dadini, privati dei semi. Unite i cipollotti e terminate di condire mescolando bene. Il gusto asprigno del limone deve essere netto e spiccare. Servite l'insalata su un ampio piatto di portata guarnendo con le foglie della lattuga romana (in Libano usano le foglie di vite).

venerdì 7 maggio 2010

Lenny Bruce

Leonard Alfred Schneider, più noto come Lenny Bruce, era nato a New York il 13 ottobre 1925. Per tutta la vita ha tenacemente lottato per il diritto alla libertà di parola, opponendosi all'America puritana degli anni '50 e diventando uno dei miti della controcultura degli anni '60 e '70 . Lenny Bruce si può considerare un artista rock ante litteram.
La sua carriera di comico inizia nel 1947 in un locale di Brooklyn facendo l'imitatore. Divenne famoso per i suoi monologhi sul sesso, razzismo e politica che furono anche pubblicati su una serie di dischi di successo. Spesso si rivolgeva al pubblico usando parole considerate oscene e per questo fu arrestato più volte sul palco per oltraggio al pudore, nonché bandito da numerose città americane. Dai primi anni '60 la sua carriera fu tempestata di processi e, contemporaneamente, aumentarono i suoi problemi con la droga. Il 3 agosto 1966 muore di overdose il nella sua casa a Hollywood Hills in piena solitudine, ossessionato dalle udienze in tribunale e in preda di manie di persecuzione . Dopo la scomparsa gli saranno cancellate le condanne per oltraggio al pudore.
Lenny Bruce ha avuto un rapporto molto stretto con la musica jazz e, alla fine, con quella rock. Collaborò con Frank Zappa e i Mothers nel 1966 ed è stato citato da musicisti quali: Simon & Garfunkel, Genesis e R.E.M.
La sua faccia compare nella copertina dell'album Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band dei Beatles (La quarta in alto da sinistra).
Bob Dylan ha scritto la canzone Lenny Bruce « Ha combattuto una guerra su un campo di battaglia dove ogni vittoria fa male. Lenny Bruce era cattivo, era il fratello che non hai mai avuto ».
Tim Hardin ha scritto una canzone a lui dedicata: Lenny's Tune, interpretata anche da Nico nel suo primo album Eulogy to Lenny Bruce.
Anche il cinema si è interessato a Lenny Bruce. Nel 1974 Bob Fosse firma la regia di "Lenny", interpretato da Dustin Hoffman. Robert B. Weide scrive e dirige il documentario "Lenny Bruce: Swear to tell the truth" nel 1998.
"Come parlare sporco e influenzare la gente" è la sua autobiografia che Lenny scrisse su richiesta di Hugh Hefner e inizialmente pubblicata a puntate sulla rivista "Playboy". Nel 2001 è stata riproposta in Italia con la presentazione di Daniele Luttazzi che, insieme a Paolo Rossi (definito il Lenny Bruce dei Navigli), è uno dei comici italiani che a lui si ispira.