sabato 28 giugno 2008

Viaggio in Grecia (parte III: Cefalonia)

Sbarcati a Poros (Cefalonia) ci avviamo verso nord, costatando con piacere che siamo l’unica macchina uscita dal traghetto che prende questa direzione. Infatti i luoghi più turistici e pieni di spiagge sono verso sud. Attraversando i monti all’interno dell’isola abbiamo visto due grandi rapaci, probabilmente due grifoni, che solteggiavano in cielo. Continuiamo il nostro viaggio costeggiando la sponda orientale che è parallela all’isola di Itaca. In prossimità di Agios Eufemia l’isola si restringe e la carrozzabile passa a costeggiare la sponda occidentale, proprio all’altezza della famosissima spiaggia di Myrtos. Qui la strada inizia a salire per poi continuare a strapiombo sul mare, con tanto di capre che pascolano tranquillamente al bordo del precipizio. La mia fobia per il vuoto si fa sentire, ma tutto passa una volta arrivati in vista di Assos.
Il paese ha un piccolo golfo interno e una penisola sormontata da una fortezza veneziana.
L’appartamento prenotato via internet è disposto su due piani ed ha un piccolo balconcino con vista sul golfo. Il tratto di costa a nord-ovet dell’isola è formato da falesie a picco sul mare e Assos è uno dei pochi paesi (forse l’unico) presenti in questa zona. Una diramazione dalla strada principale scende verso il mare dove, una volta arrivati in paese, un piccolo istmo porta alla penisola della fortezza. Da Assos ci siamo spostati con la macchina per andare alla spiaggia di Myrtos e per visitare la zona nord dell’isola.
La famosissima spiaggia di Myrtos è stata un po’ una delusione. Bellissima se vista dall’alto, meno spettacolare dal basso. In particolare l’acqua era di un colore bianco-latte e sembrava di fare il bagno in un mare di orzata. La sera siamo andati a Aghia Efimia, un simpatico paese con un porticciolo turistico.
Fiskardo è il paese più a nord dell’isola e l’unico che non sia stato distrutto dal terremoto degli anni ’50. A questo proposito devo annotare che una sera ad Assos abbiamo avuto due brevi, ma forti scosse. Ci è stato detto che queste scosse si verificano un paio di volte ogni estate.

Prima di arrivare a Fiskardo ci siamo fermati alla piccola spiaggia di Emblisi, dove i cipressi arrivano sino al mare. Il paese, invece, pur essendo carino si rivela troppo turistico per i miei gusti. In pratica tutto è in funzione del porto turistico con ristoranti e negozi per i ricchi diportisti.
Dopo 4 notti, come da programma, lasciamo Assos, un po’ a malicuore, per dirigerci verso sud a prendere il traghetto per Zante. A proposito, i biglietti per il traghetto non si possono fare in anticipo e, ad ogni informazione richiesta, riceviamo orari sempre diversi. Per questo motivo ci muoviamo con largo anticipo dirigendoci verso il capoluogo Argostoli.

Giunti in paese ci fermiamo per una piccola visita del centro storico e del ponte di Drapanos (lungo 900 metri) che collega Argostoli con la costa di fronte. Con la macchina facciamo il giro della penisola di Lassi dove si trovano i Katavotres, un particolare fenomeno carsico dove l’acqua del mare viene inghiottita in caverne sotterranee per poi uscire dall’altra parte dell’isola nei pressi di Aghia Efimia. Più avanti, dopo aver superato il faro di San Theodoros, si trova il luogo dove sono stati fucilati gli ufficiali della Brigata Aqui durante la II guerra mondiale. Su un’altura si trova il monumento che ricorda l’eccidio di 10.000 soldati italiani nel 1943.
A metà giornata giungiamo al piccolo molo dove è ancorato il traghetto per Zante, non proprio di recente costruzione e sicuramente meno confortevole di altri, ma c’è! (Nutrivamo seri dubbi dovuti alle notizie divergenti sull'orario).
La traversata si svolge senza problemi, anche se l’equipaggio manovra la nave con molta disinvoltura. In particolare l’arrivo a Zante ricorda più un parcheggio in città con il traghetto che entra in porto a velocità sostenuta per fermarsi a pochi centimetri dalla banchina.

Viaggio in Grecia (parteII: Peloponneso; Olimpia)

Da Corinto riprendiamo il viaggio dirigendosi verso Olimpia, decidendo di passare per il centro del Peloponneso. Nel primo tratto autostradale il viaggio procede piacevolmentre attraversando zone rigogliose e poco battute dai turisti. I problemi cominciano alla fine dell’autostrada. Una serie di curve e saliscendi ci porta fino a Megalopoli dove le segnalazioni stradali sono pressoché inesistenti. Dopo qualche tentativo riusciamo a prendere la strada per Andristena. Contenti e rilassati ci godiamo questo itinerario in mezzo ai boschi dal paesaggio vario e piacevole. Ai bivi non ci sono cartelli e alcune strade sono asfaltate di recente. Prendendo una di queste strade raggiungiamo un piccolo paese sperduto in cima ad una montagna. Il paesaggio continua a essere bello, ma è ormai chiaro che ci siamo persi!
Attraversiamo anche un torrente dalle acque cristalline che mai avremmo pensato di trovare al centro della Grecia. Il fiume, ottimo per trote e canoe, è attraversato da un piccolo e ben mantenuto ponte a “schiena d’asino”, non so dire se di origine romana o turca. Continuiamo a percorrere la nostra (unica) strada che prosegue alta sopra un precipizio. Dopo un po’ troviamo un’altro piccolo paese con l’indicazione Olimpia. Ci rinfranchiamo e proseguiamo seguendo l’indicazione. La strada si getta a capofitto in discesa e, improvvisamente, diventa sterrata. Proseguiamo lentamente per vari chilometri lungo la strada sterrata. Abbiamo l’impressione che in linea d’aria non siamo troppo distanti da Olimpia, ma le pochissime strade si perdono tra boschi e campi ubertosi. Giunti in un piccolo villaggio formato da tre case abbiamo una piccola ma decisiva indicazione da una persona che parla un po’ l’inglese. Dicendo “left” e indicando a destra, l’uomo ci dirige verso una strada asfaltata che porta al villaggio di Pyrgo. Ci siamo! E invece no! Ogni volta che crediamo di aver raggiunto la carrozzabile giusta ci ritroviamo improvvisamente nell’ennesima strada sterrata in mezzo ai campi, tombe micenee e carbonaie in funzione.
Arriviamo a Olimpia poco prima del tramonto e piuttosto affaticati, condizione che ci condiziona nella scelta infelice dell’albergo. Quando sei stanco e arrivi tardi non hai il tempo e la lucidità per fare le scelte migliori. Almeno la trattoria all’aperto è discreta, ma in Grecia è difficile mangiar male.
Una volta tornati in Italia vediamo in televisione quei bellissimi boschi e campi del Peloponneso devastati da una serie di gravi incendi che sono arrivati sino alle porte del sito archeologico di Olimpia. I danni sono incalcolabili: almeno 500 abitazioni; migliaia di ettari di campi coltivati; foreste di pini, abeti e platani e sopratutto decine di vittime tra la popolazione tra cui molti bambini.
A Olimpia siamo stati subito impressionati dal territorio circostante. Il sito è immerso nel verde e, verosimilmente, doveva essere così anche in antichità. L’organizzazione dei giochi ricorda le manifestazioni sportive dei nostri tempi con edifici per gli atleti e luoghi di svago e di ricreazione per il pubblico. Quando si svolgevano i giochi era anche un’occasione per l’allestimento di rappresentazioni teatrali e spettacoli vari. I giochi si svolgevano ogni quattro anni e servivano anche da calendario; un particolare evento veniva datato un determinato numero di anni e di mesi prima o dopo una olimpiade. Gli editti di Teodosio I nel 393 d. C. e di Teodosio II nel 426 decretarono la fine dei giochi, ritenuti riti pagani, e la distruzione di Olimpia.
Dopo Olimpia ci siamo diretti a Killini per prendere il traghetto per Cefalonia.

domenica 15 giugno 2008

Henry Mancini

Enrico Nicola (Henry) Mancini nacque a Cleveland in Ohio da una famiglia italo-americana. Il primo approccio con la musica avvenne tramite il padre che si suonava il flauto.
Nel 1942, terminate le scuole superiori, si iscrisse alla Juilliard School di New York, ma non potè completare gli studi, perché fu chiamato alle armi per la Seconda guerra mondiale.
Finita la guerra entrò nell’orchestra di Glenn Miller come arrangiatore e pianista.
Nel 1952 viene assunto nel dipartimento di musica degli Universal International Studios dove inizia la sua carriera di compositore di colonne sonore. Il primo successo furono le musiche per "The Glenn Miller story", per il quale ricevette la prima nominatrion agli Oscar. Ma i principali successi sono legati alla sua collaborazione con il regista Blake Edwards. Per "Colazione da Tiffany" del 1961 Mancini compose Moon River, uno dei suoi brani più famosi.
Mancini divenne famoso sopratutto per il tema della Pantera Rosa, scritto per i titoli di testa dell'omonimo film girato nel 1963. Il tema, così come il nome e il cartone animato di David DePatie e Fritz Freleng, compaiono in tutti i film della serie tranne che nel secondo "Uno sparo nel buio" musicato sempe da Mancini.

sabato 7 giugno 2008

Audiografia (R-Z)

Ramones
Rocket To Russia
1977

Red Crayola
Parable Of Arable Land
1967

Red House Painters
Down Colorful Hill
1992

Red Temple Spirits
Dancing To Restore An Eclipsed Moon
1988

Residents
Not Available
1978

Rodan
Rusty
1994

Royal Trux
Twin Infinitives
1990

Rolling Stones
Aftermath
1966
Between The Buttons 1967
Exile On Main Street 1972

Henry Rollins
Hot Animal
1987
End Of Silence 1992

Roxy Music
Roxy Music
1972

Santana
Santana
1969

Klaus Schulze
Irrlicht
1972
Cyborg 1973

Pete Seeger
We Shall Overcome
1963

Slint
Spiderland
1991

Patti Smith
Horses
1975
Radio Ethiopia 1976
Easter 1978

Soft Machine
3
1970

Spooky Tooth
Spooky two
1969
Ceremony 1970

Bruce Springsteen
The River
1980

Steppenwolf
Second
1968
Monster 1969

Mark Stewart and the Maffia
Learning To Cope With Cowardice
1982

Suicide
Suicide
1977

Tangerine Dream
Alpha Centauri
1971
Zeit 1972

Ten Years After
Ten Years After
1967
Undead 1968

Third Ear Band
Third Ear Band
1970

Traffic
Mr Fantasy
1967
John Barleycorn Must Die 1970

Trashmen
Surfin’ Bird

Type O Negative
Slow Deep And Hard
1991

Van der Graaf Generator
The Least We Can Do Is Wave To Each Other
1970
H To He Who Am The Only One 1970
Pawn Hearts 1971

Van Morrison
Astral Weeks
1968
Moondance 1970

Vampire Rodents
Premonition
1992
Lullaby Land 1993

Velvet Underground
The Velvet Underground And Nico
1967
White Light White Heat 1967

Muddy Waters
Rolling Stone
Baby Please Don't Go
You Need Love

Robert Wyatt
End Of An Ear
1970
Rock Bottom 1974

Who
My Generation
1965
Tommy 1969
Who's Next 1971
Quadrophenia 1973

Howling Wolf
Killing Floor
Who's Been Talking
Tell Me

Yes
Fragile
1971
Close to the Edge 1972

Neil Young
Tonight's The Night
1975

Frank Zappa
Freak out
1966
Absolutely Free 1967
We're Only In It For The Money 1967
Uncle Meat 1969
Hot Rats 1969
Weasels Ripped My Flesh 1970
Burnt Weeny Sandwich 1970
Grand Wazoo 1973

giovedì 5 giugno 2008

Audiografia (K-Q)

B.B. King
Rock Me Baby
Don't Answer The Door
Why I Sing the Blues

King Crimson
In The Court Of The Crimson King
1969
Islands 1971
Lark's Tongues In Aspic 1973
Red 1974

Kinks
You Really Got Me
Sunny Afternoon
The Village Green Preservation Society 1968

Kraftwerk
Kraftwerk 2 1971
Autobahn 1974

Kyuss
Blues From The Red Sun 1992

Alexis Korner
R&B From The Marquee 1963

Labradford
Labradford 1996

Led Zeppelin
Led Zeppelin I 1969
Led Zeppelin IV 1971

Jerry Lee Lewis
Whole Lotta Shakin'Goin'On
Great Balls Of Fire
Breathless

Little Richard
Tutti Frutti
Long Tall Sally
Lucille

Andrew Lloyd Webber
Jesus Christ Superstar
1971

Love
Da Capo
1967

Low
I Could Live In Hope
1994

Magnetic Fields
The Charm Of The Highway Strip
2005

Matching Mole
Matching Mole
1972

John Mayall
Hard Road
1967

MC 5
Kick Out The Jams
1969

Mercury Rev
Yerself Is Steam
1991
Deserter's Songs 1998

Metallica
Kill’Em All
1983
Master Of Puppets 1986

Ministry
The Land Of Rape And Honey
1988

Minutemen
Double Nickels On The Dime
1984

Joni Mitchell
Blue 1971

Morphine
Good
1992
Yes 1995

MX-80 Sound
Out Of Tunnel
1980

My Bloody Valentine
Loveless
1991

Neu!
Neu!
1972

Nico
Desert Shore
1971

Nice
Nice
1969

Nine Inch Nails
The Downward Spiral
1994

Nirvana
Nevermind
1991

Laura Nyro
Eli And The 13th Confession
1968

David Peel and the Lower East Side
Have a Marijuana
1969
Pope Smoke Dopes 1972

Penguin Cafè Orchestra
Music From The Penguin Cafè
1976

Pere Ubu
Modern Dance
1978
New Picnic Time 1979
The Art Of Walking 1980

Pink Floyd
The Piper at the Gates of Down
1967
A Saucerful Of Secrets 1968
Ummagumma 1969
Dark Side of the Moon 1973

Pixies
Surfer Rosa
1988

Jean-Luc Ponty
King Kong
1970

Pop Group
Y
1979

Popol Vuh
In Den Gaerten Pharaos
1972
Hosianna Mantra 1973

Portishead
Dummy
1994

Elvis Presley
Heartbreak Hotel
Blue Suede Shoes
Jailhouse Rock

Public Image Ltd
Second Edition
1979
Flowers Of Romance 1981

Quicksilver
Happy Trails
1969