martedì 11 agosto 2020

Garum

Sono andato con mia moglie ad assistere alla rappresentazione della Vedova Allegra al Circo Massimo. Prima di entrare nella nuova sede estiva del Teatro dell’Opera di Roma, abbiamo fatto una passeggiata in via dei Cerchi, luogo tristemente famoso perché era uno di quelli dove venivano effettuate le esecuzioni capitali pubbliche dello Stato Pontificio.

L’ultima fu il 24 novembre 1868 ai danni di Giuseppe Monti e Gaetano Tognetti, accusati di un attentato. 


Al numero civico 87 c’è un palazzo che, negli anni passati, avevamo trovato sempre chiuso. In origine era il Monastero dei padri Olivetani, dell’ordine di San Benedetto. 

La particolare facciata seicentesca evoca un sipario teatrale ed è sormontata da una mano in gesso con l’indice puntato verso il cielo che i romani chiamarono “la mano di Cicerone”.

La struttura originaria dell’edificio è costituita da un casale che originariamente era parte degli “Orti Farnesiani” (i giardini voluti da Alessandro Farnese, nipote di papa Paolo III, con lo scopo di dare lustro al casato e rimarcarne la potenza) ed è situato alle pendici del Palatino.  


Con nostra sorpresa, abbiamo trovato il palazzo aperto al pubblico proprio in concomitanza con le serate del Teatro dell’Opera di Roma al Circo Massimo. Il palazzo ospita il Garum, Biblioteca e Museo della Cucina. Si tratta di una collezione privata di gastronomia di Rossano Boscolo, uno fra i più quotati chef e pasticceri italiani.

 

L’ingresso ci porta in una corte esterna dove sulla sinistra troviamo un hotel, mentre sulla destra si accede al Garum.

Entriamo in un ampio salone dove, alle pareti, troviamo una serie di bacheche contenenti vari attrezzi ed utensili inerenti il cibo, la cucina e la pasticceria: dagli stampi barocchi per il gelato di primo Seicento a quelli in legno per il burro; dalle cucine a gas degli anni Cinquanta del secolo scorso alle contemporanee macchine per la pasta.




 Dopo aver visitato il primo salone, ci accorgiamo che il percorso continua al piano superiore. Vista la nostra titubanza, veniamo avvicinati da una persona dello staff che ci invita a salire, facendoci da guida.


Qui si trova la Biblioteca, vero gioiello contenete rarità bibliografiche che ci vengono descritte dal nostro gentilissimo cicerone (il termine mi sembra appropriato, considerato la mano della facciata esterna).

Per noi che siamo appassionati di cucina, è stato veramente un piacere potersi imbattere nelle prime edizioni dello Scappi e dell’Artusi. Vedere i primi ricettari dei cuochi alla corte papale e i seguenti dedicati anche alla cucina popolare è stato motivo di grande interesse. Il nostro accompagnatore ci informa anche nella pagina web del Garum si trova una guida contenete schede catalografiche con la descrizione bibliologica e bibliografica dei vari libri della collezione.



https://www.museodellacucina.com/

Nessun commento: